PRODOTTI

tipici

La configurazione geografica dei fianchi della Valle di Susa e dei suoi valloni laterali, le particolarità climatiche e l’isolamento che molte borgate hanno subìto nell’ultimo secolo hanno concorso nella conservazione di alcune tipicità locali, soprattutto eno-gastronomiche.

LE CASTAGNE
Al primo posto, lungo i bassi rilievi compresi tra Meana e Villarfocchiardo, ci sono le castagne: queste, coltivate diffusamente fin dall’epoca romana, hanno sfamato generazioni e generazioni di valligiani. In più, le particolari condizioni morfologiche e climatiche della zona sono tali che la castagna più pregiata, il Marrone della Valle di Susa, sia di eccezionale qualità e bontà; i Marroni della Valle di Susa, infatti, già all’inizio del 1900 venivano esportati in America e con loro venivano prodotti i “marrons glacés” fatti con la castagna intera.

L’importanza della coltura viene riconosciuta fin dai secoli più remoti al punto da venire regolamentata legalmente; ancora oggi un’ordinanza comunale stabilisce annualmente la data a partire dalla quale i non-proprietari possono raccogliere le castagne liberamente senza che l’atto venga considerato un furto: a Mattie ciò avviene in genere a partire dal 1° novembre.

La castagna inoltre è un prodotto naturale poiché esente da trattamenti chimici sia durante la coltivazione sia per la conservazione.
A celebrare la tradizione della castagna vengono organizzate in autunno numerose Sagre del Marrone dove è possibile gustarle brusatà oppure acquistarle crude, al naturale.

Per la tutela e la valorizzazione del Marrone della Valle di Susa, è nata da alcuni anni l’Associazione Produttori “MARRONI dalla VALLE di SUSA” a cui è possibile rivolgersi per qualsiasi informazione (Ufficio Agricoltura e Foreste della Comunità Montana Bassa Valle di Susa e Val Cenischia,  Bussoleno).

I FORMAGGI
Poi i montanari di Mattie avevano le mucche e con il loro latte sono diventati esperti produttori di formaggio; dai nostri pascoli, distribuiti dalla piana dell’abitato fin ai prati del Pian dell’Orsiera, a 2.000 m di quota, prendono forma le tome, classico formaggio piemontese a pasta dura; alcune gustose varianti comprendono la Toma bruscha, di pasta dura e friabile, a stagionatura variabile; il Cevrin di Coazze, prodotto nell’Alpeggio delle Toglie.

Per trovare il formaggio a Mattie non bisogna cercare i caseifici perché non esistono! Le tome locali vengono prodotte solo in alpeggio a garanzia dell’origine naturalissima del prodotto.

IL MIELE
La ricchezza della flora e il clima della conca di Mattie favoriscono la produzione di miele di qualità; a seconda della quota e della stagione fioriscono diverse essenze naturali da cui deriva miele pregiato: castagno, tiglio, rododendro, altrimenti si trova il classico millefiori, meno delicato ma altrettanto ottimo.

IL VINO
Non solo a Mattie ma nella bassa e media Valle di Susa ampie porzioni dei versanti montani sono stati sfruttati, da sempre, per la coltivazione della vite; negli anni passati, la produzione del vino in valle, benché imponente, era limitata al consumo dei singoli nuclei familiari che, in genere, curavano tutte le fasi della vinificazione.
Da alcuni anni, la riscoperta di siti di coltivazione di alto livello ha portato alla comparsa di realtà imprenditoriali, sbocciata, nel 1999, nella nascita del Consorzio Tutela Vini DOC Valsusa la quale segue il riconoscimento di Denominazione di Origine Valsusa (1997).

Il Vino DOC Valsusa è riservato ai vini rossi ottenuti da uve Avanà, Barbera, Dolcetto e Neretta cuneese da soli o congiuntamente per almeno il 60% e per il rimanente 40% da altri vitigni raccomandati ed autorizzati in Provincia di Torino.
Il Vino DOC Valsusa è di colore rubino più o meno intenso, talvolta con riflessi aranciati; l’odore è intenso, caratteristico, vinoso, con evidenti note fruttate; il sapore è asciutto, armonico, acidulo, moderatamente tannico, talvolta con lieve sentore di legno. Il vitigno più caratteristico è l’Avanà, in purezza o miscelato generalmente con Barbera. Sono generalmente vini a tutto pasto, da abbinare a menù tradizionali.
La zona di produzione del Vino DOC Valsusa comprende 19 comuni da Almese ad Exilles; il vino prodotto sta conquistando ampi consensi, anche e soprattutto fuori valle, ed ha la particolarità e pregevole caratteristica di essere prodotto in un territorio interamente montano (unico in Provincia di Torino).

Consorzio Tutela Vini DOC Valsusa c/o Comunità Montana Bassa Valle di Susa e Val Cenischia, Bussoleno.

RICETTE

tipiche

(da “LE RICETTE DEI NOSTRI VECCHI..” Pro Loco Amici di Mattie)


MENETRA D’CIATIGNES BLAINCIES

(MINESTRA DI CASTAGNE BIANCHE)
Un chilo di castagne
Un litro – un litro e mezzo di latte
Riso

Privare le castagne secche della scorza esterna, ammollarle in acqua bollente per togliere la seconda pellicina raschiandole con un coltello.
Farle cuocere in acqua e quando sono quasi cotte salare l’acqua e aggiungere il riso.
Quando il riso è cotto togliere tutta l’acqua di cottura e aggiungere il latte.
Lasciare cuocere ancora per poco, mescolando sempre perché non bruci.

PULAINTA ANTARTIFLA’
(POLENTA CON PATATE)
Cinque patate di media grossezza
Cinque etti di farina gialla
Due salsicce
Tre etti di pancetta ben pepata
Aglio, burro, sale e pepe.

Mettere a cuocere nel paiolo in abbondante acqua le patate tagliate a fette, le salsicce e la pancetta.
Quando sono cotte togliere la pancetta e le salsicce e tenerle in caldo.
Preparare un soffritto con burro, aglio, pancetta tagliata a dadini, sale e pepe. Versarlo nel paiolo con l’acqua di cottura delle salsicce e le patate.
Versare lentamente la polenta, mescolando sempre per non far formare i grumi. Cuocere per 40 minuti.
Servire con le salsicce e la pancetta cotte in precedenza.

BIGNETES VERDES
(FRITTELLE VERDI)
Due uova
Un bicchiere di latte
Farina bianca
Erbe di stagione
Sale, pepe.

Tritare finemente un mazzolino di erbe di stagione: punte di ortiche, bietole, basilico, salvia, borragine, menta, etc.. e sbattere bene con una forchetta insieme alle uova, il latte, la farina e un pizzico di pepe, cercando di ottenere una pastella non troppo densa.
Quando l’olio nella padella è bollente, versare la pastella a cucchiaiate, formando piccole frittelle e facendole dorare da ambedue le parti.
Servire con patate cotte con la buccia.

TORTA D’PUMES
(TORTA DI MELE)
Impasto per il pane
Mele (possibilmente renette)
Poco zucchero

Formare con l’impasto per il pane due sfoglie di dimensioni uguali. Tagliare le mele, senza pelarle, a fettine e disporle su una sfoglia, cospargere di zucchero.
Ricoprire con la sfoglia rimanente unendo bene i bordi con le dita. Infornare e fare cuocere fino a quando la pasta non è dorata.
Una volta si facevano cuocere dopo l’ultima infornata di pane nel forno della frazione.